Thomas Hobbes, Il Leviatano . In such condition, there is no place for Industry; because the fruit thereof is uncertain; and consequently no Culture of the Earth; no Navigation, nor use of the commodities that may be imported by Sea; no commodious Building; no Instruments of moving, and removing such things as require much force; no Knowledge of the face of the Earth; no account of Time; no Arts; no Letters; no Society; and which is worst of all, continuall feare, and danger of violent death; And the life of man, solitary, poore, nasty, brutish, and short. T. Hobbes, Leviathan, IDall’Introduzione di Tito Magri a Leviatano, Editori Riuniti, 1. Hobbes . Il concetto di sovranit. Hobbes visse infatti nel periodo culminante del processo di formazione degli stati europei: la pubblicazione del Leviathan (1. Vestfalia (1. 64. Sul piano del pensiero politico, la formazione degli stati si connette all’idea dello stato come creazione cosciente e volontaria degli individui, anzich. Nello stesso tempo, esso viene costruito a partire dai nuovi principi individualistici della societ. AntonioGenna.net presenta: IL MONDO DEI DOPPIATORI - ZONA SOAP OPERA E TELENOVELAS. HO VISTO UN FILM Tu vivi, cammini, lavori, guardi, parti, canti poi viene qualcuno e ti lega le mani e i piedi e ti chiude la bocca e ti chiude gli occhi Here's to you Nicola and Bart Rest forever here in our hearts The last. Corrispondentemente muta anche il metodo della filosofia politica, come mostra il fatto che pur continuando a ricorrere all’autorit. La filosofia politica . La filosofia politica di Hobbes pone infatti come valore assoluto la pace e si fonda sulla dimostrazione che la pace segue secondo necessit. Il filosofo assume come principi del suo pensiero le due figure centrali del mondo borghese, l’individuo atomisticamente isolato, trascinato dalla ricerca del proprio profitto e del riconoscimento di s. Si tratta in generale di definire le qualit. Lo stato di natura non corrisponde dunque a una condizione storica reale, ma esprime piuttosto un’ipotesi necessaria alla costruzione della filosofia politica. Una simile impostazione concettuale non . L’essenza sociale dell’uomo, di origine divina, si manifesta immediatamente in una serie di comunit. L’uomo appare come parte di un tutto sociale pi. Il sistema di Hobbes si fonda quindi su assunzioni che rappresentano una forma estrema di individualismo, cio. L’uomo precede la societ. In Locke, dunque, la societ. Hobbes, al contrario, imposta la sua teoria sulla radicale antitesi tra stato naturale e stato civile, concepite come sfere opposte e reciprocamente escludentesi della vita umana: fuori dello stato . L’uomo diviene uomo, persona sociale e razionale, solo divenendo cittadino, suddito di uno stato; la condizione di natura si presenta qundi come una condizione di isolamento e di guerra, umanamente insufficiente e contraddittoria. In essa gli uomini sono spinti dalla diversit. Fuori dello stato, la vita dell’uomo . Per Hobbes, invece, l’indole degli uomini . Non esiste quindi una propensione degli uomini alla societ. La condizione naturale dell’umanit. Ugualmente, per Hobbes la libert. Hobbes concepisce l’eguaglianza come manifestazione dell’isolamento e dell’insocialit. Gli uomini sono eguali in quanto hanno uguale capacit. In questo modo l’uguaglianza cessa di rappresentare un vincolo universale tra gli uomini (come nel pensiero cristiano) per esprimere la loro reale dissociazione e opposizione. Per Locke invece gli uomini sono uguali in quanto creature di Dio, servi di un solo signore, e come tale si costituiscono in una stessa specie o «comunit. L’uomo che vive al di fuori dello stato, secondo Hobbes, vive al di fuori di ogni rapporto sociale vero e proprio, non partecipa come la persona sociale lockiana, di una comunit. Secondo Hobbes, non si pu. Ma, caduta l’idea di una simile societ. Gli anarchici “classici” dicevano “Una risata vi seppellir. Adesso Mangiafuoco pensa di seppellire la Chiesa sotto la propria risata, proveniente dall’ Alto. Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, classe 1936, arcivescovo di Buenos Aires, presidente dei vescovi argentini, nonch La prima e la seconda legge naturale) indica precisamente che, per sua sola natura, l’uomo non partecipa di alcuna dimensione sociale e di alcun ordine universale: il diritto universale diviene uno jus in omnia, diritto a tutte le cose; forza e frode sono le virt. La conciliazione e l’armonia degli interessi e dei diritti privati non . Anzi lo stesso uomo in tempi diversi si trova a differire da s. Assai interessante al riguardo, . Lo stato di guerra non . Rousseau e Hobbes concordano dunque nel negare carattere di ordine sociale ai rapporti che si stringono sulla base dell’interesse privato e si risolvono nella concorrenza e nella lotta per il profitto e la superiorit. Nella teoria di Hobbes, l’uomo appunto . La teoria antropologica di Hobbes si presenta quindi come una interpretazione dei rapporti fondamentali della societ. Come il membro della societ. L’incondizionata sottomissione allo stato scaturisce da questa vicenda dello spirito utilitaristico come unica via per regolare secondo ragione e prudenza l’insieme dei rapporti umani. La Legge di natura. Le difficolt. Storicamente, il giusnaturalismo . La legge positiva (lex humanitus posita) . Agostino: «una legge ingiusta non . Se invece in qualche cosa . E’, come si vede, il problema di Antigone). E un tipico rappresentante moderno del giusnaturalismo, John Locke, oppone al potere dello stato l’inviolabilit. Hobbes, al contrario, che procede ad una svalutazione della dimensione individualistico- privata dei rapporti umani, fa valere una concezione volontaristica della legge e della giustizia. Si tratta ora di vedere in che modo questa concezione possa essere elaborata a partire dai concetti del giusnaturalismo che sono ad essa in s. La prima e la seconda legge di natura, p. Nella condizione di natura, l’uomo per soddisfare le sue pasioni irrazionali e l’amor proprio, finisce con lo scendere in guerra con tutti i suoi simili e col veder minacciato il bene pi. Egli, certo, ha diritto di fare tutto quello che pensa possa condurre a tal fine, ma poich. La ragione quindi suggerisce delle regole in base alle quali gli uomini, senza entrare in contraddizione l’uno con l’altro, possono giungere a conservarsi «in moltitudini». Il contratto e lo stato. Il contratto politico . L’idea di contratto come forma necessaria dell’istituzione dello stato scaturisce direttamente dalle premesse individualistiche del pensiero politico di Hobbes, cio. La dottrina contrattualistica tradizionale, per esempio, in Althusius, contemplava un doppio momento nella costituzione dello stato: il pactum unionis o societatis, in virt. Hobbes nega il presupposto stesso delle teorie del doppio contratto, cio. L’unico limite imposto a tale alienazione . Il fine dell’istituzione di ogni stato . La teoria del contratto nel Leviatano viene cos. L’unico modo in cui gli uomini possono erigere un potere comune . La moltitudine, che per natura non . Grazie a questa autorizzazione il sovrano . Inoltre, se ogni azione del sovrano . RENE' GIRARD INSISTE: DIO NON E' VIOLENTO. MA CONFONDE IL PADRE NOSTRO (DEUS CHARITAS EST) CON IL DIO DEL CATTOLICISMO PLATONICO- ROMANO DI RATZINGER (. UN' INTERVISTA DI FRAN. Nato ad Avignone il giorno di Natale del 1. Duke University, Johns Hopkins e Stanford, fino ad ascendere infine, nel 2. Olimpo) degli «immortali» dell’Acad. E Girard, per rimanere nel grande regno della natura (citando un suo editore italiano, Roberto Calasso, che citava a sua volta Isaiah Berlin), . Spostatosi dalla Francia in America, insegnando a lungo nelle universit. Si tratta di qualcosa da sempre sotto gli occhi di tutti, ma, come spesso accade, proprio per questo rimasta a lungo celata, che Girard riconduce al carattere mimetico del desiderio. Come fin dalla sua prima grande opera. Menzogna romantica e verit. Diversamente da quanto pensava Freud - che pure, con L. Come si desume anche dall’esperienza comune, tanto pi. Tutti contro uno, uno al posto di tutti. La violenza, concentrata su un’unica vittima, mette in salvo l’intera comunit. Per millenni la civilt. Come ancora nel cuore del Novecento hanno ripetuto i nazisti, assumendo a vittima sacrificale un intero popolo, solo la sua distruzione avrebbe sanato il mondo da una malattia mortale. Ma in questa storia di sangue Girard individua una svolta decisiva nel Cristianesimo. I Vangeli raccontano un mito sacrificale in apparenza non diverso dagli altri. Anche nel caso della Crocifissione, un uomo, che si proclama Dio, . Ma con la differenza rilevante che questa volta il racconto . Anzi, una volta crollato l’ordine sacrificale, la minaccia che pesa sugli uomini si . Quella che Girard ha costruito . Ma che ha dalla sua non solo un singolare fascino, ma anche una potenza esplicativa difficilmente contestabile. Oggi che il sapere va sempre pi. L’unico modo per uscirne sarebbe quello di vincere quest’istinto, aprendoci alla logica cristiana dell’amore. Certo, non sono poche le obiezioni che si possono rivolgere a questa straordinaria costruzione intellettuale. Da quella, di ordine storico, che la civilt. Gli uomini sono troppo deboli per sopportare la vista della loro medesima realt. Un’opera come quella di Girard ci ha costretto a confrontarci con i tratti pi. Il “riccio”, a differenza della molteplice “volpe”, ha un’idea fondamentale, da cui trae un filo inesauribile di pensiero. Primo fra tutti quello che subito viene evocato dal suo nome: il capro espiatorio, su cui Girard ha scritto pagine che non si dimenticano. Girard era un uomo roccioso, spigoloso, diffidente - con buone ragioni - sia della filosofia che dell’antropologia. Il vero terreno amato era per lui la letteratura, soprattutto quella dove l’intreccio . Quindi il romanzo ottocentesco. Ma anche Shakespeare e Cervantes. Credo che Girard abbia detto, da qualche parte, che tutta la sua opera . Fu un atto di alta saggezza, da parte sua, quello di fissare la sua base di vita negli Stati Uniti e non a Parigi. La sua fisiologia intellettuale lo rendeva piuttosto inadatto al clima ondivago degli ultimi decenni del secolo scorso.
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January 2017
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